Negli anni ‘80 del secolo scorso, a seguito del ritrovamento di reperti di età romana in contrada Tufarelli a Ponticelli, l’allora Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Caserta avviò una serie di campagne archeologiche. Gli scavi riportarono alla luce una villa romana, di età repubblicana, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il complesso si sviluppava attorno ad un portico centrale con giardino, su cui si affacciavano vari ambienti. Il settore produttivo della villa comprendeva locali per la produzione dell’olio e del vino; durante gli scavi emerse una cella vinaria con grandi contenitori interrati per la conservazione del vino (dolia) e nell’ambiente ipogeo, al di sotto del torchio, venne ritrovato lo scheletro di un uomo che si era rifugiato durante l’eruzione.
Nel 2007 interventi di restauro delle strutture emerse, assieme alla messa a coltura nel giardino porticato delle stesse piante presenti in antico, furono promossi dalla Soprintendenza. Dal 2017 la gestione dell’area archeologica, finalizzata alla fruizione del sito da parte del pubblico, è stata affidata al Rotary Napoli Est. Nell’ultimo anno, grazie alla collaborazione con gli studenti del corso di Archeologia e storia dell’arte romana dell’Università L’Orientale di Napoli, si è proceduto allo svuotamento e alla documentazione dei dolia della cella vinaria. I recenti lavori di restauro a cura della Soprintendenza abap per il comune di Napoli sono stati eseguiti da Giovanna Izzo restauri di Massimiliano Sampaolesi.
La villa di Ponticelli rappresenta per l’intero quartiere un presidio culturale e un’importante occasione di crescita della coscienza civile dei cittadini.