Incontro al restauro (III ciclo) – gradimento dell’iniziativa

“Incontro al restauro” è un’iniziativa curata dalla Soprintendenza ABAP per il Comune di Napoli e rivolta agli iscritti alle scuole di restauro (Accademia di Belle Arti di Napoli e Università “Suor Orsola Benincasa”) e a quelli della facoltà di lettere dell’Università Federico II. L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua terza edizione, è rivolta ai futuri professionisti del settore – restauratori, conservatori e storici dell’arte – ed è articolata in una serie di incontri tesi ad analizzare criticamente storia, metodologie, tecniche e scelte operative di interventi conservativi più o meno recenti.

L’esame diretto delle opere e delle scelte conservative è stato introdotto da un inquadramento storico e storico-artistico e corredato da dati emersi nel corso di ricerche archivistiche e fotografiche; a tutti i partecipanti è stato fornito un abstract delle problematiche e copia di vecchi documenti d’archivio e delle vecchie documentazioni fotografiche. Scopo dell’iniziativa è quello di arricchire la formazione dei futuri professionisti con l’esperienza teorica e pratica maturata all’interno delle Soprintendenze, organismi preposti alla tutela del patrimonio.

Tema degli incontri del ciclo 2019 è stata la storia conservativa del complesso monumentale del Gesù Nuovo: il ciclo è stato articolato in quattro incontri in situ (gli argomenti trattai sono stati il restauro della Cona di Sant’Ignazio, dell’oratorio dei nobili e di quello delle delle dame, della Lipsanoteca nella cappella di San Francesco De Geronimo e della Sagrestia) ed una giornata di studio conclusiva.

Per analizzare più compiutamente i risultati dell’iniziativa e migliorare le future proposte modulando il rapporto tra i contenuti in funzione delle esigenze degli studenti, è stato predisposto e somministrato ai partecipanti un questionario, sia per valutare il gradimento complessivo dell’iniziativa e l’efficacia della trasmissione dei contenuti che per allinearsi con le moderne metodologie didattiche, pronte a verificare con questionari di gradimento le attività svolte.

Il campione è costituito da 107 risposte: il dato è numericamente significativo e legato alla notevole partecipazione agli incontri, nonostante essi si siano forzatamente svolti in orari disagevoli (dalle 13,30 alle 15,30), gli unici possibili in relazione alle esigenze liturgiche. I dati pervenuti sono stati graficizzati e commentati.

Oltre alle domande a risposta chiusa è stata prevista una sezione per lasciare spazio a commenti liberi. Un unico commento negativo – “le lezioni erano piatte e monocorde e l’attenzione calava molto facilmente” – è bilanciato da apprezzamenti di vario tipo e interessanti spunti di riflessione.

È la prima delle domande mirata a verificare l’utilità del progetto svolto. Uno degli obiettivi è stato, infatti, quello di sensibilizzare i futuri professionisti del settore sull’utilità dello studio delle vecchie documentazioni conservate negli archivi delle Soprintendenze.

Il gradimento complessivo dell’iniziativa è stato pienamente soddisfacente.

 

La storia conservativa dei complessi monumentali della città è estremamente interessante per gli studenti dei corsi di Scienza della Conservazione, come confermato da questo grafico.

 

Il testo completo della domanda è: Anche se sono stati esaminati solo alcuni casi, dopo avere partecipato a Incontro al restauro quanto pensi di conoscere la storia conservativa del monumento?
Le barre documentano significativamente l’efficacia della trasmissione dei contenuti del ciclo di incontri.

Gli incontri hanno sempre evidenziato l’evolversi delle tecniche e delle metodologie critiche adottate negli interventi conservativi più o meno recenti. Il grafico sottolinea l’efficacia dell’approccio didattico e conoscitivo.

Il grafico evidenzia la necessità imprescindibile e il gradimento del contatto e dell’esame diretto delle opere (100% degli intervistati), con lezioni al di fuori delle sedi accademiche.

È la prima domanda mirata a valutare, nei futuri professionisti del settore della conservazione, la conoscenza del ruolo del MIBAC e più specificamente delle Soprintendenze.

 

Il testo completo della domanda è: Quanto è stato utile Incontro al restauro per comprendere l’importanza della ricerca storica, archivistica e fotografica nell’indirizzo delle scelte conservative?
Le barre sottolineano come, a valle degli incontri, sia maturata la consapevolezza della necessità dell’esame della vecchia documentazione d’archivio prima di affrontare ricerche o interventi conservativi di qualsiasi tipo.

È la seconda domanda tesa ad approfondire il ruolo delle istituzioni nel settore della conservazione delle opere d’arte, con particolare riferimento alla sorveglianza che le Soprintendenze esercitano, con il controllo degli interventi in corso da parte di storici dell’arte e restauratori, sui restauri di beni sottoposti a tutela.

Il grafico mostra l’apprezzamento per il terzo incontro, dedicato ad un intervento in corso, con la possibilità di effettuare analisi ravvicinate visive e tattili su alcuni dei busti conservati nella Lipsanoteca.

Si evidenzia il gradimento del livello di approfondimento dei contenuti. Ogni incontro, che verteva sull’esame di interventi conservativi più o meno recenti, è stato corredato con la distribuzione e l’invio di un abstract dei contenuti, delle copie di vecchio materiale d’archivio e di scansioni di vecchie documentazioni fotografiche.

Si conferma il gradimento complessivo, ma non omogeneo, degli argomenti trattati. Da sottolineare la discrepanza con il dato sul gradimento delle singole lezioni, che evidenzia invece il maggiore interesse per l’incontro sull’intervento delle Lipsanoteche, tuttora in corso di esecuzione.

Il confronto e l’interazione con le Soprintendenze si configura come elemento di grande utilità per la formazione dei futuri professionisti.

Le barre evidenziano il particolare interesse per gli aspetti tecnici e conservativi. Di grande rilievo ed inaspettata è la richiesta di approfondimento degli aspetti normativi da parte del 20,6% degli intervistati.

Fra le proposte per il miglioramento di future iniziative emerge con chiarezza l’interesse per l’analisi di interventi antichi e storicizzati. I partecipanti agli incontri hanno anche potuto verificare l’importanza dello studio della vecchia documentazione fotografica eseguita nel corso degli interventi, testimonianza inequivocabile del lavoro effettivamente svolto. Anche in questo caso il dato è leggermente contraddittorio con quanto emerso sul gradimento delle lezioni.

Conclusioni

Molto significativi i suggerimenti relativi allo svolgimento degli incontri, che hanno sottolineato l’interesse per l’esame degli interventi più antichi, con l’analisi di risultati raggiunti oltre mezzo secolo fa alla luce del progresso delle tecniche, delle metodologie e delle impostazioni critiche.

Di rilievo anche l’apprezzamento dell’utilità dello studio di vecchie documentazioni fotografiche eseguite nel corso degli interventi, testimonianze inequivocabili delle procedure adottate.

Del tutto inaspettata la richiesta di circa 1/5 degli intervistati di maggiore approfondimento degli aspetti normativi, illustrati in appendice nella giornata di studio conclusiva con lo scopo di dare riferimenti sul ruolo delle Soprintendenze sugli interventi conservativi di beni sottoposti a tutela.

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