La pizza fritta

Notizie storiche

La pizza fritta fu inventata nel secondo dopoguerra, quando la pizza era ormai un lusso a causa della mancanza degli ingredienti e, soprattutto, dei forni a legna. I napoletani pensarono di farcire l’impasto della pizza con ingredienti poveri: cicoli (pezzi di grasso di maiale scartati dai tagli pregiati) pomodoro, provola e ricotta. La pizza fritta era chiamata “a ogge a otto”, perché spesso era comprata ma pagata la settimana successiva. Inizialmente fu preparata da pizzaioli; successivamente furono le donne a curarne la preparazione e a friggerla e vendendola fuori dalle case con banchetti e tegami.

Ricetta

Aggiungere la farina, il sale e il lievito all’acqua tiepida. Lavorare il composto fino a quando sarà morbido e soffice. Dopo aver lasciato lievitare l’impasto, dividere in panetti e lasciarli riposare ancora. Stendere la pasta assottigliando con cura anche i bordi. Per il ripieno usare ricotta, provola pomodoro, “cicoli” e pepe. Chiudere la pizza a mezzaluna e, per assicurarsi che il ripieno non fuoriesca durante la frittura, pizzicare e schiacciare i bordi. Friggere la pizza fino a quando non diventerà ben dorata e gonfia.

Varianti

Le rivisitazioni della pizza fritta sono numerose; per la farcitura si possono adoperare vari ingredienti, quelle più diffuse prevedono tra gli ingredienti ricotta, provola, pepe, salame, cicoli, polpettine o pomodoro.

Riferimenti letterari

La pizza fritta compare nel film “L’oro di Napoli” del 1954 diretto da Vittorio De Sica. Nell’episodio “Pizze a credito” Giacomo Furia, venditore di pizze fritte, regala alla moglie, interpretata da Sophia Loren, un anello. La donna lo aveva lasciato dal giovane amante che lo riporta nel negozio fingendo di averlo trovato in una pizza.

Fonti bibliografiche e sitografiche

www.lucianopignataro.it

www.pummare.it

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