Nel gennaio 2020 l’Università di Napoli “L’Orientale”, in accordo con la Soprintendenza, ha condotto attività di ricognizione nelle acque antistanti Castel dell’Ovo, dove erano noti, fin dai primi anni 2000, significative evidenze di interesse archeologico ancora da documentare ed interpretare compiutamente.
Con questo progetto il gruppo di lavoro de “L’Orientale”, insieme con la Soprintendenza, ha voluto testare la possibilità di condurre attività didattiche e di ricerca su contesti pertinenti allo straordinario patrimonio sommerso della città di Napoli.